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Sul Cammino di Santiago, diciamo "Ultreïa" sempre più in alto, più in alto!

Aggiornamento: 17 ott 2021



Molti specialisti concordano sul fatto che il viaggio abbia benefici terapeutici, soprattutto per la mente. Ti permettono di evadere dai fastidi della vita quotidiana, di fare una pausa nella tua vita e di ricaricare le batterie. Queste fughe ci permettono di sentirci molto vivi nel momento presente, qui e ora.


Anche l'escursionismo itinerante di lunga distanza sembra riempire i diversi livelli della piramide dei bisogni umani fondamentali, descritta negli anni Quaranta dallo psicologo americano Abraham Maslow.


Nella sua teoria sulla motivazione, distingue 5 tipi principali di bisogni da soddisfare:

- un bisogno di realizzazione personale,

- dell'autostima e degli altri,

- appartenere a un gruppo e cercare l'approvazione dell'altro,

- essere al sicuro in un ambiente stabile senza provare stress,

- o anche un bisogno fisiologico (mangiare, bere, dormire...).


La maggior parte delle persone che intraprendono il cammino verso Santiago de Compostela dovrebbero, credo, essere tutte in grado di soddisfare questi 5 bisogni fondamentali.


La Santiago-Therapy, chiamata anche Camino-Therapy, ha molti benefici per la salute fisica e morale.


Grazie a lunghe passeggiate, l'individuo può rilassarsi sia fisicamente che mentalmente e liberarsi così dalle preoccupazioni della vita quotidiana, il momento di una settimana, un mese o due per i più fortunati. È vero, la strada per Compostela ha un carattere liberatorio.


La nozione di libertà è anche da legare alla ricerca dell'identità, perché accedere a una certa libertà significa prima di tutto imparare a conoscere se stessi, come diceva bene il filosofo greco Socrate.


A volte senza rendercene conto, siamo come imprigionati nelle nostre abitudini o meglio nel nostro "habitus" per usare una nozione ben nota del sociologo francese Pierre Bourdieu.


Siamo tutti più o meno condizionati dalla nostra educazione o dalle nostre rappresentazioni sociali. Facciamo automaticamente "come ci è stato detto di fare", senza rendercene conto, riproduciamo ciò che fa il nostro prossimo e infine, non siamo più veramente liberi dai nostri pensieri, per fare ciò che vogliamo in relazione a chi siamo veramente , nel profondo del nostro essere.


Il Cammino di Santiago, spingendo oltre i limiti di ciò che è possibile ogni giorno, ci permette di rivelare di fronte alla sfida fisica di cosa siamo veramente capaci, di vedere fino a che punto possiamo spingerci da soli davanti a noi stessi e quindi di scopri quali sono i nostri limiti mentali.



Pubblica per condividere senza moderazione sui tuoi social network :-)


Ultreïa !!!

Lionel de Compostelle





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